precise responsabilità. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da sempre sensibile al tema, che in occasione della 60esima giornata nazionale per le vittime sul lavoro, ha inviato un messaggio chiaro. Il Capo dello Stato ha detto che nonostante i progressi che hanno contribuito a contenere il grave fenomeno continuano purtroppo a registrarsi ogni giorno infortuni sul lavoro, troppo spesso mortali, anche a causa di inammissibili superficialità e gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori. A Modena l’Anmil (l’associazione nazionale dei mutilati e invalidi sul lavoro, che oltre ad essere impegnata in attività di formazione tiene in piedi la rete di servizi per chi subisce incidenti lavorando) ha rinnovato l’appello alla politica ad impegnarsi. I numeri continuano ad essere impressionanti ed occorre sempre tenere alta la guardia intervenendo sul piano della vigilanza, della formazione e dell’informazione. Ospite della giornata il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha indicato le strade da seguire per centrare l’obiettivo di diminuire ulteriormente questa strage quotidiana, a cominciare dalla piena applicazione del testo unico che coniuga la formazione alla vigilanza. E proprio sulla vigilanza ci sarà presto una novità importante: i carabinieri avranno un impegno maggiore e più diretto nei controlli. A fianco degli infortuni, però, si fa sempre più preoccupante il fenomeno dei decessi per malattie professionali: sono state 886 nel 2009, spesso frutto di mancate tutele dei lavoratori nei decenni passati. L’aumento delle statistiche significa soprattutto un aumento della coscienza e della consapevolezza su questo tema, con il riconoscimento del nesso causale tra l’attività lavorativa e la malattia professionale. Secondo Sacconi a questo tema va dedicata particolare attenzione, per non correre il rischio che guardando, giustamente, al tema degli infortuni, si possa trascurare quello della prevenzione delle malattie. (Fonte CertineWs)