agromeccanici italiani attraverso un allineamento della normativa nazionale, attualmente ferma alla sommaria definizione dell’attività agromeccanica data dal D. Lgs. 99 del 2004, a quella prevalente negli altri paesi membri dell’Unione europea dove, con le eccezioni di Slovacchia e Polonia, già esistono norme qualificanti e a tutela della categoria. Il dl si pone come obiettivo quello di combinare la qualificazione professionale di addetti e aziende, volta a garantire maggiore sicurezza e tutela dei lavoratori, con una certificazione su base volontaria per le imprese agromeccaniche in possesso dei requisiti richiesti, che permetta di assicurare tracciabilità e garanzia dei servizi.La capacità di offrire lavorazioni in perfetta sicurezza e minimizzando al massimo l’impatto ambientale diviene nella proposta presentata da Unima un elemento fondamentale per la qualificazione professionale degli agromeccanici, in perfetta coerenza con le linee guida dettate dalla Ue su questi temi e che promuovono politiche volte a premiare e incentivare l’eccellenza. Oltre a risolvere senza alcun gravame economico il problema fortemente sentito dalla categoria e più volte segnalato da Unima, il recepimento della proposta porterebbe l’Italia a divenire di fatto uno dei promotori di una normativa comunitaria che qualifichi il comparto agromeccanico in maniera omogenea, superando le differenze all’interno dei diversi paesi Ue.(Fonte CertineWs)