globali. Inoltre, nel settore dei trasporti tutti gli Stati membri dovranno raggiungere l’obiettivo comune del 10% di energia proveniente da fonti rinnovabili. Attualmente l’uso di biocarburanti si concentra nel settore dei trasporti. La Commissione ha quindi deciso d’incoraggiare l’industria, i governi e le Ong a istituire sistemi volontari di certificazione per tutti i tipi di biocarburanti usati nella Ue, compresi quelli importati, e ha definito i requisiti che tali certificazioni devono rispettare per essere riconosciuti dalla Commissione. La certificazione facilita il rispetto dei criteri stabiliti dall’Unione secondo cui i biocarburanti devono consentire riduzioni considerevoli delle emissioni di gas a effetto serra e non devono provenire da foreste, zone umide e aree naturali protette. Le regole applicabili ai sistemi di certificazione rientrano in una serie di orientamenti esplicativi per attuare la direttiva sull’energia da fonti rinnovabili, che entrerà in vigore a dicembre 2010. Il pacchetto adottato dalla Commissione consiste di due comunicazioni e una decisione, incentrate sui criteri di sostenibilità per i biocarburanti e sulle azioni necessarie per verificare che siano impiegati unicamente biocarburanti sostenibili. Le due comunicazioni, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale Ue n.C 160 del 19 giugno scorso, riguardano il regime Ue di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi. La decisione è invece pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Ue L 151 e contiene le linee direttrici per il calcolo degli stock di carbonio nel suolo, come previsto dall’allegato V della direttiva 2009/28/CE. Secondo la Commissione, i biocarburanti non dovrebbero essere ottenuti da materie prime provenienti da foreste tropicali o da aree disboscate di recente, da torbiere drenate, zone umide o aree a elevata biodiversità e indica come valutare questo elemento. Inoltre, la conversione di una foresta in una piantagione di palme da olio sarebbe in contrasto con i requisiti di sostenibilità. La comunicazione ribadisce che gli Stati membri devono rispettare gli obiettivi nazionali vincolanti in materia di energie rinnovabili e che solo i biocarburanti che consentono di risparmiare grandi quantità di gas a effetto serra valgono ai fini degli obiettivi nazionali; è inoltre spiegato come si effettua il calcolo. I biocarburanti devono consentire un risparmio del 35% di gas a effetto serra rispetto ai combustibili fossili, che salirà al 50% nel 2017 e al 60% (per i biocarburanti prodotti da nuovi impianti) nel 2018. (Fonte CertineWs)