Stress da lavoro, gli anelli deboli della norma

A partire dalla data del termine ultimo, il prossimo 31 dicembre, per l’elaborazione del documento di valutazione “preliminare”, ovvero quella che in una prima fase è mirata alla rilevazione di indicatori “oggettivi e verificabili” attraverso modelli ufficiali di rilevazione. Annarita Proietti, responsabile dell’Ente bilaterale lavoro e ambiente si chiede se le aziende ce la faranno, riferendosi alla circolare che non è riuscita a fare chiarezza e che, di fatto, non prende direttamente in causa il lavoratore. I dubbi si concentrano nella sostanza del provvedimento che appare un po’ di facciata, non preoccupandosi troppo di far passare davvero, nelle aziende, una consapevolezza profonda di cosa rappresenti questo tipo di rischio. La stragrande maggioranza dei responsabili del servizio protezione e prevenzione (90%) pensa che il problema dello stress non sia tra quelli prioritari.  Se d’altro canto la norma rappresenta un oggettivo passo in avanti nella tutela del lavoratore, l’altro aspetto che resta appeso è la sua reale e corretta applicazione, con relativi controlli ed eventuali sanzioni. Cruciale, infatti, si rivela la questione vigilanza che dovrà essere adempiuta dalle Asl, organi che non in tutti i territori hanno a disposizione sufficienti ispettori dedicati. (Fonte CertineWs)

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