Esistono tuttavia buone pratiche che è possibile mettere in atto in azienda, come tenere sotto costante controllo i livelli di stress del personale, identificarne i fattori scatenanti, utilizzare strumenti di analisi, e organizzare eventi volti a sfogare lo stress. Si tratta di pratiche positive se si considera che le cause di stress che incidono sulla produttività del personale possono essere di diverso tipo: sfera personale, problemi economici, clima aziendale, competizione, rapporti con colleghi e capo. Per cui una situazione serena e un ambiente lavorativo dove si respira un’atmosfera tranquilla assicurerebbero un alto il livello di benessere organizzativo. A mettersi in regole con le nuove indicazioni DVR dovranno essere anche le PMI, adeguandosi alle disposizioni di legge che riguardano la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Sarà il datore di lavoro ad avere il compito di analizzare i processi lavorativi della propria azienda, rilevare i fattori di stress a danno della salute dei lavoratori, valutarne il peso e trovare una soluzione per eliminarli. Il titolare dell’azienda sarà l’unica figura deputata a valutare il rischio stress lavoro correlato e potrà essere affiancato da figure professionali per la sua stesura della valutazione. La procedura da seguire sarà diversa a seconda che si tratti di imprese con meno o più di 10 dipendenti, ma in ogni caso il metodo di valutazione prevede tre fasi: inquadramento degli indicatori oggettivi e verificabili, individuazione del livello di rischio stress lavoro-correlato e misura della percezione dello stress dei lavoratori. (Fonte CertineWs)