Lo studio calcola che in 25 faranno la propria parte come stabilito, mentre 2 paesi soltanto non riusciranno a rispettare i propri impegni: Lussemburgo ed Italia. I dati elaborati dall’EWEA (un’associazione no-profit) sono gli stessi che ogni Paese membro ha consegnato alla Commissione europea in base al proprio Piano nazionale sulle rinnovabili. Ai primi posti di questa classifica troviamo, a sorpresa, Bulgaria, Spagna e Grecia rispettivamente al primo, al secondo e al terzo posto. Nemmeno la crisi economica, dunque, pare essere una buona giustificazione alla nostra bocciatura preventiva. E sì che la previsione più ottimista parla addirittura di un possibile 34% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020, cioè tra meno di 10 anni. Di certo, secondo l’EWEA, il vero vincitore sarà l’eolico, che raggiungerà la quota record del 14% (10% a terra e 4% offshore). L’idroelettrico rappresenterà invece il 10% circa, le biomasse il 6,6% e il fotovoltaico – nonostante la sua fama – solo il 2,4%. (Fonte CertineWs)