Livelli anormali di iodio radioattivo sono stati rinvenuti anche nell’approvvigionamento idrico nelle prefetture di Gunma, Tochigi, Saitama, Chiba e Niigata, come riferito da un funzionario del ministero della Scienza del Giappone, che sta monitorando i livelli di radiazione. I livelli sono comunque di gran lunga inferiori al limite legale del Giappone, ha detto ancora il funzionario in condizione di anonimato. Il governo aveva gia’ annunciato di aver scoperto livelli di radiazioni oltre i limiti di legge nel latte e negli spinaci nelle zone in prossimita’ dell’area colpita dall’emergenza nucleare, chiarendo che comunque non c’era nessuna minaccia immediata per l’uomo.
Intanto una nuova forte scossa di terremoto ha colpito oggi il Giappone vicino alla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha riferito l’agenzia meteorologica del paese senza diramare alcun allarme tsunami. Il sisma ha scosso gli edifici di Tokyo, ma non e’ stato segnalato nessun danno, l’emittente pubblica Nhk ha riferito che i voli verso l’aeroporto di Narita sono stati temporaneamente sospesi per alcuni controlli di sicurezza.
L’agenzia nucleare Giapponese ha alzato da 4 a 5, in una scala di 7, il livello di allarme della centrale di Fukushima. Nel frattempo, squadre di vigili del fuoco e di militari continuano a lottare contro il tempo per raffreddare con i cannoni ad acqua i reattori della centrale danneggiati dopo il terremoto e lo tsunami dell’11 marzo scorso.
La tv si Stato Nhk ha mostrato le immagini di decine di mezzi che con dei getti d’acqua stanno tentando di neutralizzare il pericolo radioattivita’ nel reattore numero 3, quello che desta maggiori preoccupazioni.
Gli esperti giapponesi sperano di riuscire entro oggi a ripristinare il sistema elettrico della centrale nucleare di Fukushima che potrebbe cosi’ consentire di irrorare nuovamente i reattori facilitando il raffreddamento del combustibile. Con il raffreddamento del reattore, infatti, si eviterebbe il rilascio delle nubi radioattive che potrebbero avere effetti disastrosi sull’ambiente e sull’uomo.
Si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime in Giappone: sono almeno 16 mila le persone rimaste uccise o ancora disperse a causa del sisma e dello tsunami che hanno devastato il Paese lo scorso 11 marzo.
Almeno 6.539 persone hanno perso la vita e altre 10 mila risultano ancora disperse. Un bilancio che supera di gran lunga il terremoto del 1923 ricordato come il Great Kanto Earthquake (costato la vita a 142.000 persone). Ha raggiunto quota 20 mila il bilancio di vittime e dispersi, a seguito del terremoto e dello tsunami che hanno travolto il Giappone una settimana fa. C’e’ il timore che il bilancio si aggravi ulteriolmente.
L’agenzia di polizia nazionale ha parlato di 7,653 morti e 11,746 ufficialmente dispersi, per un totale di 19,399 persone. (CertineWs.it)