Questo sistema di intrappolamento puo’ essere ‘accoppiato’ a tutti quei dispositivi fotovoltaici che presentano una bassa capacita’ di assorbimento della luce e questo permette di realizzare pannelli di spessore inferiore e dai costi molto piu’ contenuti. I ricercatori del Tasc-Cnr, realizzatori dei “Light Trapping”, ricordano che la tecnologia che oggi genera grandi aspettative nel settore della produzione di energia rinnovabile da pannelli fotovoltaici e’ quella basata sui semi conduttori organici come, per esempio, gli Oled (Organic Light Emitting Diode). Questi tipi di materiali presentano il vantaggio di abbattere i costi di fabbricazione che nel campo dei semi conduttori inorganici, risultano molto elevati ma sono meno efficienti rispetto ai classici pannelli al silicio. (Fonte Adnkronos)