Giappone, fuga radiazioni in centrale Tsuruga. Reattori fermati a Hamaoka

Secondo quanto riferito oggi dall’operatore dell’impianto, Japan Atomic Power Co., la perdita si è verificata da una tubazione dei gas di scarico del reattore n.2 ed è stata fermata. La fuga, ha spiegato il gestore, non ha comportato conseguenze all’esterno del sito, dove non sono state rilevate variazioni nel livello di radioattività. Il reattore n.2 era stato fermato manualmente sabato per controlli in seguito alla scoperta, la scorsa settimana, di un’eccessiva concentrazione di sostanze radioattive nell’acqua del sistema primario di raffreddamento.

Il gestore energetico nipponico Chubu Electric Power Co. ha deciso di chiudere temporaneamente la centrale nucleare di Hamaoka, 200 km a sudovest di Tokyo, considerata uno degli impianti atomici a più alto rischio sismico del Paese. La decisione è stata annunciata oggi al termine di una riunione straordinaria dei vertici dell’azienda, che ha così raccolto l’invito del premier nipponico, Naoto Kan, a sospendere le operazioni per potenziare le misure di sicurezza anti catastrofe della centrale.«La sospensione delle operazioni comporterà disagi ai nostri clienti – ha dichiarato il numero uno del gestore elettrico, Akihisa Mizuno -, ma crediamo che il potenziamento delle infrastrutture di sicurezza diventerà sul lungo termine la pietra angolare per un’energia nucleare sicura e affidabile».

Mizuno ha spiegato che gli unici due reattori attualmente in funzione, le unità n.4 e n.5, saranno fermati «entro alcuni giorni», mentre sarà accantonato il riavvio dell’unità n.3, ferma dallo scorso novembre per manutenzione, il cui ritorno in esercizio era stato bloccato in scia alla crisi nucleare scoppiata a Fukushima. I reattori n.1 e n.2, i più vecchi, erano stati invece decommissionati nel 2009. Venerdì era stato il premier nipponico Naoto Kan, con un intervento a sorpresa trasmesso in diretta tv, a chiedere la sospensione delle attività di Hamaoka, citando l’alta probabilità che nell’area centrale del Giappone, dove si trova l’impianto, si possa verificare nei prossimi 30 anni un sisma di magnitudo 8. «È un fatto estremamente positivo», ha commentato in serata il primo ministro, ribadendo che il governo farà «il massimo» per evitare rischi di insufficienza energetica nell’area, che vede tra l’altro la presenza di aziende come Toyota e Suzuki. La messa in sicurezza del sito, che necessita in particolare di barriere in grado di bloccare anche tsunami record da 15 metri, come quello che ha devastato l’impianto di Fukushima n.1, secondo le ultime stime terrà ferma la centrale di Hamaoka per almeno due anni. (fonte CertineWs)

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