Questo l’allarme lanciato in un dossier elaborato da otto esperti delle Nazioni Unite e consegnato al Consiglio di Sicurezza, stando a quanto ha riferito dal ‘Washington Post’. «Le sanzioni hanno chiaramento costretto l’Iran a trovare nuovi modi per procurarsi le apparecchiature (per lo sviluppo dei piani atomici, ndr) – si legge nel rapporto – allo stesso tempo però l’Iran sta continuando con ostinazione ad aggirare le sanzioni attraverso accordi con società di trasporto, transazioni finanziarie e vendita di armi convenzionali». Il dossier di 79 pagine ha messo in evidenza come i più numerosi casi documentati di violazione dell’embargo Onu all’Iran riguardano la Siria, il principale alleato della Repubblica Islamica in Medio Oriente. In particolare, è sottolineato il ruolo svolto dai Guardiani della Rivoluzione e da altri apparati iraniani nell’aggirare le sanzioni.
Il dossier ruota intorno a due episodi che fanno sospettare dell’Iran. Il primo è il sequestro di una nave cinese a Singapore diretta nella Repubblica Islamica con un carico di polvere d’alluminio, un materiale che può essere utilizzato per la produzione di propellente per missili balistici. Ha attirato l’attenzione della comunità internazionale, inoltre, il sequestro in Nigeria di un carico di armi che proveniva dall’Iran. Secondo l’Onu il carico è una «chiara violazione» delle misure imposte a Teheran. Il governo iraniano è sottoposto a un’ampia gamma di sanzioni imposte da Onu, Stati Uniti e Unione Europea per rallentare lo sviluppo del suo programma di arricchimento dell’uranio e la realizzazione di missili balisitici. Dal canto suo, Teheran nega qulasiasi attività legata allo sviluppo di armi nucleari e insiste sul fatto che l’energia atomica prodotta avrà scopi pacifici. (Fonte CertineWs)