Il Consiglio europeo ha infatti adottato oggi la direttiva proposta in materia dalla Commissione Ue lo scorso novembre, che prevede che tutti i paesi europei forniscano a Bruxelles, che potrà modificarli, piani nazionali precisi entro il 2015. Se solo 14 su 27 stati membri hanno reattori nucleari sul proprio territorio, che danno quindi origine a combustibile esaurito, tutti i 27 producono invece rifiuti radioattivi, generati da diverse attività in vari settori come produzione elettrica, ricerca, medicina, industria e agricoltura. Con la nuova direttiva Ue, pur rimandendo responsabilità dei paesi, la gestione e lo smaltimento dei riufiuti e scorie nucleari d’ora in poi dovrà avvenire all’interno di un quadro legislativo europeo ben preciso. Questo prevede che, al più tardi entro il 2015, gli stati definiscano programmi nazionali con scadenze precise per la costruzione di strutture per lo smaltimento, una descrizione delle attività necessarie per metterle in atto, una valutazione dei costi e una descrizione delle modalità di finanziamento. Tali informazioni dovranno essere aggiornate regolarmente, e la Commissione potrà intervenire se non riterrà i piani adeguati.
Inoltre gli standard di sicurezza fissati dall’Aiea diventano legalmente vincolanti per tutti i 27, mentre tutte le informazioni in materia di rifiuti nucleari dovranno essere rese note al pubblico e ai lavoratori, che avranno la possibilità di partecipare effettivamente nel processo decisionale. Le nuove norme di Bruxelles prevedono anche che due o più stati membri possano accordarsi per condividere l’utilizzo di una struttura di smaltimento in uno di questi. Esportare le scorie in paesi extra Ue sarà permesso solo in circostanze precise e a condizioni vincolanti: il paese terzo dovrà avere già operativo il sito di stoccaggio dei rifiuti nucleari nel momento in cui questi vengono spediti. Al momento, però, avverte Bruxelles, non esiste alcun sito geologico di questo tipo al mondo nè ce ne sono in costruzione, mentre sono necessari almeno 40 anni per realizzarne uno. Inoltre le direttive Ue già esistenti vietano formalmente l’esportazione di scorie e rifiuti nucleari nei paesi di Africa, Pacifico, Caraibi e nell’Antartico. «Questa è una conquista maggiore per la sicurezza nucleare in Europa», ha commentato soddisfatto il commissario ue all’energia Guenther Oettinger. Secondo il resposabile di Bruxelles, infatti, ora «dopo anni di inazione, l’Ue per la prima volta s’impegna a disporre in modo definitivo dei rifiuti nucleari», diventando «la regione più avanzata per la gestione sicura delle scorie nucleari». (fonte CertineWs)