Da qui la decisione di lasciare il progetto, annunciata dall’ex ministro della Sanità in una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e spiegata in un colloquio con ‘Il Sole 24 Orè. Veronesi, che per assumere la presidenza dell’Agenzia per la sicurezza sul nucleare aveva abbandonato la carica di senatore del Pd, resta «convinto delle posizioni nucleariste di sempre», precisano all’ADNKRONOS SALUTE dall’entourage dello scienziato. «Mi inchino di fronte alla volontà negativa dei cittadini rispetto al nucleare», aveva affermato il direttore scientifico dell’Ieo di Milano già all’indomani dei risultati della consultazione referendaria di giugno, puntualizzando comunque di ritenere «grave per l’Italia rinunciare alla possibilità di far fronte alla futura insufficienza energetica anche con il nucleare». Dopo la vittoria del ‘si« lo scienziato aveva espresso il timore di uno stop alla ricerca tricolore sull’atomo, una battuta d’arresto che rischiava di trasformare il nostro Paese in »un’appendice turistica del mondo avanzato«. »Non penso di dimettermi e ritengo che non abbia senso smantellare l’Agenzia«, aveva aggiunto a caldo Veronesi. In un primo momento l’oncologo aveva deciso di »tenere botta« e si era preso del tempo per riflettere, spiegano ora i suoi collaboratori. Ma adesso, »preso atto che dopo il ridimensionamento dei ruoli all’Agenzia restano essenzialmente compiti di decommissioning degli impianti chiusi dopo il referendum del 1987, e l’individuazione di un deposito nazionale per le scorie radioattive«, lo scienziato lascia. »Il mio obiettivo è la ricerca«, ha sempre sostenuto Veronesi. Senza questo ‘farò a guidare il cammino dell’ente, l’oncologo non ci sta più. (fonte CertineWs)