«È ovvio che dopo il referendum sul nucleare, in funzione dei risultati, dovremo rivedere il piano energetico nazionale», ha detto il neoministro dopo dodici ore di Consiglio Energia in cui ha affrontato con i suoi omologhi temi caldi come reti, infrastrutture, gasdotti. Tutte questioni che «possono creare efficienza», quindi abbattere i costi, e «fare crescita, quella che il governo italiano deve ottenere». E su tutti i temi energetici «l’Italia gioca un ruolo importante», basato sui principi che il premier Monti ha più volte espresso, ovvero pari attenzione a «rigore e austerità da una parte e dall’altra sviluppo e posti di lavoro». «Sfide difficili ma necessarie per costruire una nuova prospettiva di crescita per il Paese», le ha definite Passera. Ma la prima tappa brussellese del ministro, oltre che a chiarire ai colleghi europei il massimo impegno dell’Italia verso «uno sviluppo pienamente concorrenziale del mercato interno dell’energia», è stata anche l’occasione per incassare nuovo sostegno al neogoverno: «Porto a casa una sensazione di calore sia da parte delle istituzioni europee sia da quella di moltissimi Paesi della comunità», che «apprezzano gli sforzi che l’Italia sta dimostrando», ha raccontato Passera ai giornalisti, spiegando anche di aver avuto «un’impressione veramente positiva del Consiglio Ue, un posto dove si possono mettere a posto i conti ma anche creare condizioni di crescita, quello che l’Italia intende fare». Passera, che domani a Roma incontrerà il commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn, ha visto oggi anche il commissario all’Industria Antonio Tajani, a cui ha manifestato «l’intenzione dell’Italia di recepire in anticipo» la direttiva sul ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione, un capitolo che per le imprese vale 60 miliardi. (Fonte CertineWs)