Le attività connesse alla esplorazione di gas da scisti sono già soggette a leggi europee e nazionali e ai regolamenti, dice il rapporto, i problemi di tutela delle acque, per esempio, che sono stati sollevati come un rischio dai detrattori del gas da scisti, sono già coperti dalla legislazione comunitaria ai sensi della direttiva quadro sulle acque, la direttiva sulle acque sotterranee e la direttiva sui rifiuti di data mining. Nel frattempo, l’uso di sostanze chimiche (utlizzate nela frantumazione delle rocce scistose) è coperto dal regolamento Reach (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemical substances). «E ‘una nuova tecnologia, ha detto Marlene Holzner, portavoce della Commissione per l’energia, non c’è una legislazione specifica in materia di shale gas, proprio perchè è così nuova». «Lo studio dice solo che i regolamenti ci sono e basta applicarli», si legge sul portale indipendente di notizie europee EurActiv, che aggiunge anche che l’indagine, pubblicata il 27 settembre scorso, è stata effettuata solo in Polonia, Francia, Germania e Svezia. (Fonte CertineWs)