In questo modo, spiega un esperto Ue si aprirebbe un mercato enorme – quello americano – per i produttori biologici europei, e viceversa. In concreto, Ue e Usa dovrebbero riconoscere l’equivalenza dei documenti che certificano i rispettivi prodotti biologici nei scambi commerciali. In questo modo, ad esempio, un produttore italiano di prodotti biologici potrebbe esportare sul mercato americano senza richiedere – come avviene ora – un secondo documento che certifichi la qualità bio e gli standard del prodotto. (Fonte CertineWs)