L’innalzamento della qualità della vita si accompagnerà quindi ad una crescente domanda di energia, cibo e risorse naturali, oltre che al maggiore inquinamento. Secondo il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, «rendere più verdi l’agricoltura, la fornitura di acqua ed energia, l’industria, saranno temi critici entro il 2050, per rispondere ai bisogni di oltre 9 miliardi di persone». «Abbiamo già assistito al collasso di alcune specie di pesci – ha aggiunto Gurria – a causa dell’eccesso di pesca, con impatti significativi sulle comunità locali, mentre serie carenze d’acqua sono una minaccia incombente per l’agricoltura. Queste enormi sfide non si possono affrontare ciascuno per conto proprio, ma devono essere gestiti nel contesto di altre sfide globali, come il cibo, la sicurezza energetica e la diminuzione della povertà ». A breve termine l’emergenza si chiama recessione e disoccupazione, ma a lungo termine saranno le sfide ambientali a dominare la scena. Per evitare il futuro disastroso dipinto dal rapporto, basterà adottare un cocktail di soluzioni politiche: usare tasse ambientali e schemi di scambio delle emissioni per far pagare di più chi inquina; dare il giusto prezzo alle risorse e ai servizi garantiti dagli ecosistemi, come l’aria pulita, l’acqua e la biodiversità; incoraggiare l’innovazione verde rendendo le produzioni e modalità di consumo più inquinanti anche le più costose, dando invece un sostegno pubblico alla ricerca. Questo appello «urgente» per l’attuazione di politiche di crescita verde sarà il tema centrale della prossima riunione dei ministri dell’ambiente dell’Ocse, prevista il prossimo 29 e 30 marzo a Parigi. Per l’Italia è prevista la partecipazione del ministro dell’ambiente, Corrado Clini. (Fonte CertineWs)