A coordinare le indagini, iniziate nel marzo scorso, il pm Pasquale Longarini. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni della Regione Valle d’Aosta alla frode in commercio. Secondo gli inquirenti, lo sperma svizzero (in alcuni casi venivano acquistati direttamente i bovini) serviva a rendere più aggressive le mucche che poi si affrontavano nella Bataille de reines, molto popolare in Valle d’Aosta; in questo modo la razza pezzata nera castana, tutelata genealogicamente, veniva “contaminata”. Inoltre, come si legge nell’ordinanza, alcuni allevatori compravano foraggio da fuori valle per le mucche da latte – soprattutto di razza pezzata rossa – destinate alla produzione di Fontina dop, violando così il disciplinare con conseguente frode in commercio. Infine, quando veterinari e allevatori scoprivano capi infetti da tubercolosi passavano subito all’abbattimento, in modo da evitare di perdere lo status di “allevamento indenne”, con conseguente blocco dell’attività della stalla, e i relativi contributi regionali. Tra i 13 finiti in manette ci sono tre veterinari e sei allevatori. Fortunatamente è stata sventata questa ennesima truffa ai danni dei consumatori finali. (Fonte CertineWs)