I quindici paesi che al momento dell’adozione del protocollo facevano parte dell’Unione facevano parte dell’UE (UE-15) si sono impegnati a tagliare le emissioni collettive di gas serra dell’8% – rispetto al 1990 – nel periodo tra il 2008 e il 2012 e secondo quanto riportato nelle stime dell’Agenzia europea per l’Ambiente (EEA) tutti gli Stati membri tranne uno sono sulla buona strada per ottemperare agli impegni individuali al punto che tale soglia collettiva potrà addirittura essere sorpassata, raggiungendo una riduzione totale di oltre il 13 % rispetto all’anno di riferimento. I dati dimostrano che l’UE-15 è ben posizionata per conseguire l’obiettivo di Kyoto fissato per il periodo 2008-2012. Inoltre, con il pacchetto su clima ed energia che l’UE ha adottato all’inizio dell’anno abbiamo già messo in atto le misure principali che serviranno a ridurre ulteriormente le nostre emissioni di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020. Nessun’altra regione del mondo ha fatto altrettanto. Nel dettaglio Francia, Germania, Grecia, Svezia e Regno Unito hanno già ridotto le emissioni nazionali a un livello inferiore ai loro obiettivi e del blocco a 15, solo l’Austria prevede di non riuscire ad adempiere al proprio impegno nelle condizioni attuali e dovrà intensificare di conseguenza gli sforzi in quei settori estranei al sistema di scambio delle quote di emissione (ETS). Anche l’Italia sarà in regola con l’obiettivo individuale secondo i dati dell’EEA, nonostante le emissioni medie nel periodo 2004-2008 siano state dell’8,5% superiori al livello di base, rispetto al target prefissato di un meno 6,5% per il periodo 2008-2012, a patto ovviamente di utilizzare tutte le ‘misure aggiuntive’ già annunciate dal governo, ossia incrementando i sistemi di sequestro della CO2 e utilizzando i meccanismi flessibili di Kyoto per quei settori non coperti da Ets. (Fonte CertineWs)