La produzione frutticola fra misure agroambientali, azzeramento dei residui e certificazioni: il 15 dicembre un convegno in Piemonte

La grande distribuzione tende a porre ulteriori vincoli, talvolta più per ragioni di concorrenza tra gruppi distributivi che non per un reale consolidamento delle misure di sicurezza. Con la consapevolezza della complessità e delicatezza dell’argomento, il CReSO ha organizzato un incontro che mette intorno al tavolo tutti gli attori della filiera: produttori, operatori commerciali, enti certificatori, grande distribuzione. Saranno prese in esame le criticità del sistema e si proporranno soluzioni volte a semplificare gli adempimenti formali e a rafforzare le misure di sicurezza alimentare sulla base delle reali esigenze dei consumatori. I monitoraggi effettuati dagli Enti di controllo confermano l’assoluta affidabilità degli standard di sicurezza della frutta piemontese, anche in raffronto alla provenienza dall’estero. Questo dato rafforza le ragioni della valorizzazione della filiera corta rivolta ai consumatori locali, dall’altro invita a comunicare meglio e di più la qualità della frutta sui mercati più lontani. L’applicazione dei protocolli di difesa sostenibile è ormai estesa a tutto il territorio. Nata per contenere l’impatto ambientale e inserire l’attività agricola in un contesto di equilibrio ambientale, la “difesa integrata” si è poi tradotta in una sostanziale riduzione degli interventi con agrofarmaci, sia di sintesi che naturali, privilegiando la prevenzione rispetto alla cura delle malattie delle piante. Di qui la certificazione sui residui di agrofarmaci, il cui azzeramento rappresenta uno dei punti di forza di una frutticoltura avanzata. (Fonte CertineWs)

 

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