Secondo il rapporto Ref-Confesercenti la crisi ha bloccato i cantieri e tagliato gli investimenti trascinando l’Italia nelle posizioni più basse delle classifiche internazionali per dotazioni e qualità delle infrastrutture. Nel 2012-2013 l’Italia è finita in 82esima posizione scivolando di altre tre posizioni dal biennio 2010-2011 e finendo nelle retrovie, sorpassata da Kenya, Uruguay e Botswana. L’Europa? La Francia è al quinto posto, la Germania al nono.
Inoltre – riferisce il dossier -dal 2009 ad oggi la spesa pro-capite per infrastrutture è scesa del 25%. Cresce, invece, l’elenco di opere incompiute. A livello nazionale continua lo spreco di acqua: quasi il 43% va perduta dalle reti. Sul fronte dei trasporti via terra l’Italia si segnala per la marcata preferenza per il trasporto su gomma.Di conseguenza il Paese ha una elevata congestione della rete autostradale e un ritardo nello sviluppo della rete ferroviaria, soprattutto per quanto riguarda le reti ad alta velocità. Fra gli altri ritardi segnalati da Confesercenti-Ref c’è lo smaltimento dei rifiuti con un 50% non riciclato. Anche se le prime stime sui dati 2012 evidenziano come vi sia stato un recupero da parte del Mezzogiorno del ritardo infrastrutturale nel trattamento dei rifiuti urbani, con una evidente riduzione della percentuale dei rifiuti smaltiti in discarica, contestualmente alla maggiore diffusione della raccolta differenziata anche nelle città del Sud.
“Dal nostro rapporto – commenta Confesercenti – emerge un quadro preoccupante. Bisogna assolutamente invertire la rotta: più infrastrutture vogliono dire un Paese più unito ed efficiente, ma anche un volano per il turismo, uno dei settori economici più importanti d’Italia, il cui peso arriva a sfiorare il 6% del Pil”.
CertineWs/MD