Alcune catene della grande distribuzione francese cominciano a respingere i prodotti dell’agroalimentare pugliese, specialmente pomodori del foggiano e cocomeri del Salento perché frutto di “manodopera illegale”. La grande distribuzione norvegese all’unisono ha già bandito le produzioni “non etiche” in arrivo dalla Puglia e dal Sud Italia, le zone dove maggiormente il lavoro è malpagato e ridotto in schiavitù. Il campanello d’allarme dovrebbe suonare minaccioso per i produttori agricoli foggiani e pugliesi, specialmente per coloro che considerano le esportazioni all’estero un àncora di salvezza per fare reddito in tempi di crisi. Una tendenza che la Flai-Cgil rileva nel rapporto “Agricoltura e lavoro migrante”. Il reportage di France 2 con l’intervista a Ivan Sagnet che invita a boicottare gli schiavisti della catena di distribuzione alimentare, ha fatto il giro del mondo. “Un’emergenza grave – dicono alla Flai – paragonabile a quella di Amnesty international sullo sfruttamento nel lavoro dei cantieri dei mondiali di calcio nel Qatar e che rischia di infangare il buon nome della Puglia”.
CertineWs/MGD