Scaduta la sospensiva dell’UE, la legge salva olio è da qualche giorno in vigore nel nostro Paese a tutela della qualità delle produzioni locali. La legge prevede scritte in etichetta più grandi, la messa al bando bei marchi ingannevoli e toglie il velo anche sui nomi delle aziende che importano olio all’estero. “E’ un test della verità probatorio – sottolinea la Coldiretti – per la classificazione delle caratteristiche qualitative, un sistema di norme a tutela dei consumatori e della leale concorrenza tra le imprese, in grado di preservare l’autenticità del prodotto, la veridicità della provenienza territoriale e la trasparenza delle informazioni”. Sarà davvero così. In Puglia finora sono bastate 5 Dop (denominazioni di origine protetta) per salvaguardare la produzione nostrana dal rischio di sofisticazioni. Così il DOP Dauno (come il Terra di Bari, Terra di Otranto, Collina di Brindisi e Terre Tarentine) viene costantemente minacciato dalla contaminazione di altri oli, provenienti soprattutto da Spagna, Grecia e Tunisia che invadono i nostri mercati. parlano i numeri diffusi dalla Coldiretti: le importazioni complessive di oli d’oliva ammontano in media a circa 87.000 tonnellate, mentre le esportazioni si aggirano sulle 38.000 tonnellate.
CertineWs/MGD