Non mancano i rischi di comportamenti fraudolenti favoriti dalla possibilità di aggirare la norma sull’obbligo del’applicazione dell’obbligo di indicare la provenienza delle olive in etichetta, che dalla sua entrata in vigore nel luglio 2009 ha consentito una riduzione del 35 per cento nelle frodi secondo i carabinieri dei Nas. Secondo la Coldiretti non ci sono le condizioni per l’autorizzazione al traffico di perfezionamento attivo (TPA) prevista dal Reg. (CE) n.993/2001 tenuto conto che tale procedura dovrebbe essere giustificata dalla presenza di particolari situazioni di mercato come differenziale di prezzo elevato tra prodotto comunitario e quello dei paesi terzi che, al momento, non si è verificato. Al contrario l’apertura delle frontiere provocherebbe un ulteriore crollo dei prezzi alla produzione che, di fronte a costi di produzioni in costante aumento, aggraverebbe il pericolo di abbandono degli oliveti. (Fonte CertineWs)