“Passare da 3,6 a 7,5 miliardi è già un importante passo avanti che rende merito – ha dichiarato in una nota Angelo Deiana, Presidente di Confassociazioni – di quanto avevamo chiesto lunedì scorso. Così come sono, e saranno, importanti misure per sostenere una moratoria dei crediti alle imprese e, aggiungiamo, dei professionisti, il sostegno dei redditi e dell’occupazione. Purtroppo non sappiamo quanto durerà l’epidemia di coronavirus e gli effetti di danno reputazionale (come dimostra l’ormai famosa infografica della CNN) che si scaricheranno sui nostri settori deboli a livello globale: turismo, agroalimentare, servizi, lusso ma soprattutto siderurgia e vettori aerei dove noi abbiamo crisi profonde in corso (Ilva, Alitalia, Air Italy). Dopo l’ultimo trimestre a meno 0,3% di PIL siamo già in recessione tecnica e dobbiamo fare qualcosa per smentire il meno 0,3% su base annua che ci assegna S&P nella sua ultima previsione”.
“Ma il problema più grande e drammatico – ha ricordato il Presidente Deiana – sarà la crisi di liquidità che colpirà nelle prossime settimane tutta la filiera intermedia di professionisti, imprese e, di conseguenza, lavoratori del nostro Paese nei diversi settori. Anche se tutto si ferma, i nostri associati dovranno pagare mutui, bollette, finanziamenti, stipendi, altre spese a fronte di quasi nessun ricavo. Un vero e proprio tsunami finanziario individuale. “