In una intervista a Mercurpress, il Presidente della Commissione Fondi Interprofessionali e Comunitari dell’Unione Nazionale Revisori Legali, Dott. Mario Leonardo Rapisarda ha parlato del momento di particolare difficoltà che stanno vivendo i professionisti che si occupano di fondi interprofessionali e Comunitari a causa del lock-down conseguente all’emergenza pandemica.
Il dibattito sta animando l’Unione Nazionale Revisori Legali, nei giorni scorsi il Presidente Prof. Stefano Mandolesi ha già dato un primo contributo critico sul tema su Libero Lavoro: è una situazione assolutamente inedita, tutti i professionisti operanti in questo settore risentiranno in maniera diversa degli effetti del blocco delle attività, alcuni subiranno un blocco immediato, quelli che svolgono supporto e assistenza come consulenti nella fase esecutiva dei progetti, altri nell’immediato ancora continueranno a completare ed ultimare i lavori e gli adempimenti per attività già svolte o in gran parte svolte, per cui il vero effetto lo subiranno fra qualche mese iniziando un periodo di difficoltà senza un orizzonte temporale certo. Sicuramente anche questo settore non sarà più come prima.
“Al momento – ha dichiarato Rapisarda – il sistema dei fondi interprofessionali ha reagito prevedendo la possibilità di ricorrere massivamente allo svolgimento delle attività secondo la modalità a distanza come soluzione temporanea, specie per il completamento delle attività già in corso, tuttavia l’effettiva operatività di questa modalità presenta delle aree di incertezza, come già evidenziato altre volte. Infatti la metodologia della teleformazione oltre ai problemi metodologici legati prevalentemente alle attività di trasmissione delle competenze in modalità a distanza, ha come punto critico riguarda il modello di verifica e controllo da adottare in modo che si possa raggiungere degli standard ritenuti idonei per il riconoscimento dei finanziamenti.”
“Sicuramente – continua – non si può esaurire il tema con una sterile critica, occorre capire che siamo comunque in una fase eccezionale e transitoria, ma occorre anche cogliere l’occasione per migliorare e strutturare queste soluzioni anche perché la formazione a distanza potrebbe diventare una modalità ordinaria a prescindere dal contesto emergenziale. Quello che occorre evitare è che ognuno faccia da se, lasciando tutti i professionisti ed Enti che operano nel settore ad arrangiarsi in modo autonomo. Ci sono le sedi e gli attori istituzionali per discutere ed elaborare delle linee e degli indirizzi di coordinamento che possono poi essere recepite dai fondi: l’ANPAL è l’organo di vigilanza previsto per legge e i Revisori Legali sono gli unici professionisti che in forma autonoma o per il tramite di società di revisione possono svolgere funzioni di controllo e legittimare la conformità dei finanziamenti, noi come Unione Nazionale dei Revisori Legali siamo pronti a dare il nostro contributo, occorre creare un tavolo di studio comune.”
“Al momento l’esecuzione dei progetti comunitari sono bloccati, inoltre, dalle dichiarazione della Commissione Europea si profila anche la possibilità di poter accedere alle risorse dei fondi strutturali non utilizzati, in entrambi i casi ciò implicherà un grande impegno di riformulazione dei progetti, ma contestualmente occorre elaborare a monte dei modelli di compliance nuovi che diano certezza, sicurezza e velocità di esecuzione agli enti gestori ed agli attuatori, per esperienza, uno dei motivi che hanno da sempre bloccato la spesa sui fondi comunitari è stato il timore di non essere in grado a gestire in maniera corretta il finanziamento o peggio ancora di subire un mancato riconoscimento della spesa. Da qualche tempo vediamo iniziative volte a specializzare dei professionisti proprio sui temi della gestione e rendicontazione dei fondi, sicuramente è la strada corretta, però occorre innanzitutto sottolineare che solo quei professionisti che sono iscritti nell’elenco dei Revisori Legali possono effettivamente svolgere in autonomia ed indipendenza l’attività di rendicontazione e certificazione delle spese dei finanziamenti, per cui a mio avviso questo sarebbe un prerequisito essenziale. E’ chiaro però che questa formazione specifica dovrebbe essere svolta solo una volta individuati dei modelli di compliance condivisi con tutti gli attori del sistema, solo in questo modo si potrebbe di offrire al sistema dei professionisti in grado di velocizzare, nel rispetto della legittimità, l’utilizzo dei finanziamenti”, conclude Rapisarda.