Secondo il Clean Development Mechanism (Cdm) del Protocollo di Kyoto, le imprese possono investire in tagli di quote di gas serra nei Paesi in via di sviluppo e in cambio ricevono compensazioni di carbonio che possono rivendere. Un mercato che rappresenta 33 miliardi di dollari, e i progetti di clean energy devono essere validati da certificatori privati chiamati “designated operational entities” (Doe) che devono anche verificare i reali tagli delle emissioni prima che i progetti ricevano le com sensazioni dall’Onu.
Il board della Cdm aveva già sospeso due Doe molto note: la britannica Sgs Uk nel settembre 2009 e la norvegese Dnv nel dicembre 2008 (le due aziende sono state poi reintegrate). La tedesca Tüv Süd è il secondo più grande validatore Cdm del mondo ed è anche uno dei principali verificatori dei tagli delle emissioni. La coreana Kemco non è altrettanto grossa e potente: ha convalidato solo lo 0,8% di tutti i progetti Cdm presentati finora e verificato il tagli di emissioni di un solo progetto. L’ executive board Cdm ha spiegato di aver sospeso Tüv Süd e di averla citato in giudizio per non aver seguito le procedure e per aver dato un parere positivo di convalida per alcuni progetti, anche se nutriva preoccupazioni riguardo l’additionality. L’addizionale si riferisce ai progetti che hanno necessità di dimostrare che sono economicamente e finanziariamente impossibili senza i finanziamenti del Cdm. Il board ha espresso anche serie preoccupazioni riguardo alle competenze del personale di Tüv Süd e ha respinto la domanda di riaccreditamento della Kemco sempre a causa di problemi nelle qualifiche dei suoi dipendenti. Tutte e due le imprese possono continuare i lavori già esistenti, ma non possono accettare nuovi incarichi per convalide e verifiche. Il bord Cdm ha anche concesso l’accreditamento ad un’altra Doe, la Tüv Nord, che al contrario ha superato controlli analoghi. (Fonte CertineWs)