Il punto cruciale sarà introdurre contenuti di qualità, pensati esclusivamente per la navigazione internet sui cellulari. L’ultimo rapporto dell’Osservatorio mobile content & internet (School of management del Politecnico di Milano), mostra con chiarezza questa tendenza. Il mercato italiano dei media (stampa, radio, televisione, internet) ha visto calare i suoi ricavi del 9% nel 2009 rispetto al 2008, scendendo sotto i 17 miliardi di euro. Per i supporti classici, la discesa ammonta addirittura del -16% con oltre due miliardi persi da un anno all’altro. Quelli digitali, invece, hanno segnato una crescita del 13% con ricavi aggiuntivi pari a circa 500 milioni di euro in confronto al 2008. Il mercato dei servizi per la telefonia cellulare ha perso quasi il 3% nel 2009, tuttavia si registra un netto incremento delle connessioni in mobilità su notebook e netbook e sui cellulari. I ricavi del “mobile internet” sui telefonini hanno sfiorato i 400 milioni di euro con oltre dieci milioni di utenti unici al mese, quando erano sei milioni all’inizio del 2009. Diversi fattori stanno contribuendo a questi risultati, in particolare la diffusione sempre più capillare degli smartphone con piani tariffari tutto compreso e gli accordi tra operatori telefonici e società del web. Le imprese di telecomunicazione investono sulla banda larga conquistando un numero crescente di clienti grazie alle tariffe flat, i cui proventi si sono impennati del 68% nel 2009. Le connessioni in mobilità valgono ormai il 30% dei ricavi complessivi mentre i servizi più tradizionali (sms, mms) sono destinati a ridurre progressivamente la loro quota, anche se garantiscono ancora la metà (53%) del business totale. (Fonte CertineWs)