Non è bastato il documentario Bottled Life per fermare l’operato delle multinazionali dell’acqua in bottiglia. Nestlé è ancora coinvolta nell’accaparramento d’acqua. L’oro blu viene sottratto alle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. L’acqua – che dovrebbe essere un bene comune – viene imbottigliata, etichettata e rivenduta a caro prezzo alle popolazioni locali e in tutto il mondo. Ecco dunque una petizione per fermare Nestlé che sta privando migliaia di persone in tutto il mondo dell’acqua, il più importante bene primario di cui hanno bisogno per sopravvivere: per bere acqua potabile, intatti, in Pakistan è necessario acquistarla in bottiglia. I pozzi e l’intera filiera di accaparramento dell’acqua portata avanti dalla Nestlé sottraggono l’acqua disponibile alla popolazione rendendo inabitabili vaste aree del Paese: le sorgenti si prosciugano; chi non ha denaro non ha diritto all’acqua potabile; interi habitat naturali vengono distrutti. La multinazionale la rivenderà imbottigliata e arricchita di sali minerali ai cittadini più ricchi, mentre i poveri osserveranno, impotenti, le sorgenti prosciugarsi e i loro bambini ammalarsi per via del mancato accesso all’acqua potabile. L’azione di Nestlé è già attiva in diverse zone del Pakistan, con particolare riferimento al villaggio di Bhati Diwan.
I bambini e gli anziani subiscono le maggiori ripercussioni in termini di salute e benessere, mentre la multinazionale Nestlé continua a spendere miliardi in marketing per Pure Life, l’acqua venduta in bottiglia ingiustamente sottratta alle popolazioni locali per essere commercializzata nel mercato statunitense, europeo e pakistano. SumOfUs ha lanciato una petizione online che tutti possono firmare per dire no e bloccare l’insano operato della multinazionale Nestlé, fermare l’accaparramento d’acqua in Pakistan, ma non solo, fermarlo ovunque provi a depauperare l’ambiente e impoverire ulteriormente la vita di cittadini già disagiati e poveri.
CertineWs/MGD