Italia e Afghanistan, con la firma di oggi che chiude la missione nel Paese del ministro Romani con una delegazione di imprese, si sono impegnate a rafforzare i rapporti in diversi settori industriali. Si guarda alle possibilità di aiutare lo sviluppo dell’Afghanistan cogliendo parallelamente opportunità di investimento per le aziende italiane. I settori sono quelli di idrocarburi e risorse minerarie, compreso gas e petrolio; la generazione di energia, anche con il fotovoltaico (in un Paese dove solo il 6% della popolazione ha l’energia elettrica); le strade da costruire, con in particolare un progetto di partnership pubblico-privata per la tratta Herat – Chest i Sharif; L’industria del pregiato marmo afgano, che ha già solidi rapporti con imprese italiane; il tessile, con la possibilità di creare un distretto ed un centro servizi a Herat; agricoltura e industria alimentare; pietre preziose; cemento; istallazione di condutture: L’accordo prevede anche progetti di sviluppo delle Pmi in favore delle donne, che potrebbero portare a missioni specifiche in Afghanistan di una delegazione di imprenditrici italiane. Romani, che ha invitato in Italia il governatore di Herat, Daud Saba, che dovrebbe venire a Roma il prossimo 19 aprile, ed il presidente Amid Karzai. E punta alla creazione di un business council come sede permanente di confronto e dialogo tra i due Paesi. Due gruppi di lavoro si riuniranno ogni sei mesi alternativamente in Italia e Afghanistan. Mentre, per dare immediata attuazione agli incontri che la delegazione (Anche con Ice e Simest) ha avuto ad Herat nei giorni scorsi, una «task force» con imprenditori e dirigenti delle società per il sostegno alle imprese italiane che investono all’estero tornerà presto in Afghanistan per mettere a punto un progetto di sistema che metta a fuoco le opportunità concrete di collaborazione tra aziende italiane e afgane. (Fonte CertineWs)