La grande maggioranza delle esportazioni agroalimentari sono dirette verso i paesi dell’Unione Europea, dove si realizzano i due terzi del fatturato estero complessivo, con un crescita in valore dell’8%. In crescita anche l’export verso gli Stati Uniti (+10%) e nei mercati emergenti come quelli asiatici che segnano l’incremento maggiore (+18%) avvicinandosi in valore agli Usa. All’estero, precisa Coldiretti, crescono i settori più tradizionali del Made in Italy, come il vino (aumento record del 25%), il formaggio (+26% per grana e parmigiano), l’olio di oliva (+9%) e la pasta (+7%), mentre, rimane pressochè stabile l’ortofrutta«. »Non mancano – continua Coldiretti – risultati sorprendenti, ad esempio, la crescita boom del 18% nell’export della birra Italiana in Gran Bretagna, grande paese produttore di questa bevanda, o la crescita record dello spumante in Russia (+40%), ma anche l’incremento del 22% nelle esportazioni di formaggi italiani in Francia, storicamente molto nazionalista in questo campo«. L’analisi della Coldiretti sottolinea che »l’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una più efficace tutela nei confronti dell’ ‘agropiraterià«. »All’estero – stima la confederazione – il falso Made in Italy a tavola fattura 60 miliardi di euro e sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano su quattro« (Fonte CertineWs)