Lo rendono noto i tecnici del Dipartimento Provinciale Arpa di Taranto, intervenuti in tempi rapidi, anche grazie alla vicinanza della sede del Dipartimento Arpa (Ospedale Testa) con la sorgente delle emissioni, accertando così che la dispersione si è originata verosimilmente dalle operazioni di caricamento di greggio dalla Raffineria Eni su una nave collocata nel Porto Mercantile. Nonostante il sistema di recupero dei vapori presente sul sistema di caricamento del pontile fosse in funzione all’atto del sopralluogo, questo non è stato in grado di assicurare un efficace abbattimento delle sostanze odorigene emesse durante le operazioni. Le operazioni di caricamento del greggio sulla nave sono state sospese ma il regime dei venti non ha consentito una rapida diluizione e la «bolla» di aria con presenza di sostanze odorigene si è spostata, in successione, su varie zone della città, «continuando a produrre disturbi, allarmi e lamentele». L’esame dell’andamento degli inquinanti rilevati dalla rete di qualità dell’aria gestita da Arpa ha evidenziato un valore particolarmente alto di benzene e, in minor misura, di toluene nell’aria ed un incremento della concentrazione di H2S. La dispersione delle sostanze organiche, con prevalenza di quelle più bassobollenti (più volatili), e dei composti odorigeni solforati è iniziata nelle primissime ore della giornata, interessando prima le aree limitrofe al porto e all’area industriale, e quindi le altre zone della città. L’attività di indagine sul fenomeno accaduto e sulle sue cause, da parte del Dipartimento Arpa di Taranto, è tuttora in corso. (fonte CertineWs)