Sono i numeri che Legambiente «gioca» con la campagna «Provincia Eternit Free», presentata stamani, per promuovere la bonifica delle coperture in eternit che nella sola Lombardia raggiungono gli 81-85 milioni di metri cubi, per un totale di 2,7 milioni di metri cubi di materiale contenente amianto. L’impatto sanitario nella regione si può misurare in casi di mesotelioma, circa 300 ogni anno, «a cui aggiungere altri tipi di tumore, ad esempio alla laringe, che sono circa il doppio dei casi di mesotielioma – ha spiegato Edoardo Bai dell’associazione Medici per l’ambiente – il picco dei malati era previsto nel 2020 ma sembra che la sospensione del commercio dell’amianto nel ’92 stia già provocando i primi effetti, la curva si sta appiattendo, è probabile che quindi l’aumento termini prima». «Una buona notizia» secondo Bai, ma il lavoro di bonifica in Lombardia non è neanche a metà, infatti dei 55.712 siti individuati in tutto il territorio regionale, di cui 45.772 privati, sono solo 23.746 quelli già bonificati o in fase bonifica. «Il diffuso utilizzo dell’amianto fino a fine anni ’80, ne ha determinato una presenza significativa ed è in atto una continua attività di rimozione e smaltimento – ha spiegato Riccardo Nola, dell’assessorato regionale all’ambiente – il termine della bonifica in Lombardia è prevista entro il 2016, come da piano regionale, e per ora non c’è nessun ritardo». La maggior parte dei 3.851 siti «bisognosi di bonifica» nel Comune di Milano è di proprietà pubblica, quelli privati sono solo 382, «Siamo consapevoli che si tratta di una battaglia molto importante che riguarda la salute dei cittadini – ha commentato Pierfrancesco Maran, assessore all’ambiente – sono interventi molto costosi e stiamo cercando le risorse necessarie ma abbiamo anche dei progetti interessanti che presto metteremo in campo per far sì che questi interventi siano l’occasione per installare nuove fonti energetiche in città». Capannoni industriali, grandi magazzini, stalle, sedi di autotrasportatori: «gli edifici interessati sono di vario genere, per i più grandi l’investimento ritorna nell’arco di circa 7 anni – ha spiegato Maria Berrini di Ambiente Italia – noi ci occupiamo soprattutto delle indagini preliminari e delle valutazioni di tipo tecnico in modo da selezionare i candidati più’ adatti agli interventi». Gli altri attori della campagna, oltre alla provincia e al comune di Milano impegnati nella promozione degli interventi di bonifica agevolandone l’autorizzazione, sono AzzeroCo2, nata con l’obiettivo di abbattere i gas serra, e Legambiente. Sarà compito di quest’ultima sensibilizzare l’opinione pubblica e stringere accordi con istituti bancari per la concessione di finanziamenti anche per piccoli o medi interventi. Oltre a pacchetti finanziari sviluppati ad hoc, per superfici minori di 2500mq Legambiente costituirà dei gruppi di acquisto per ottenere condizioni più’ vantaggiose su impianti e lavori. (fonte CertineWs)