Il progetto raccoglie la sfida della presenza massiccia di plastica sul nostro Pianeta. Solo in Europa, la produzione totale ha raggiunto i 57 milioni di tonnellate, mentre i rifiuti post-consumo sono oltre 24 milioni di tonnellate. Di questi, 10,4 milioni di tonnellate sono stati smaltiti e 14,3 milioni di tonnellate sono stati recuperati.
Bioclean, finanziato dall’Unione Europea con 3 milioni di euro, coinvolge anche 7 piccole-medie imprese e PlasticsEurope, l’associazione europea delle industrie dei polimeri che avrà il compito di promuovere e implementare i risultati ottenuti in Europa. Per selezionare i microrganismi mangia-plastica più efficienti si attingerà da plastiche provenenti da discariche e dal fondo del mare ma anche da collezioni dedicate.
I batteri e i funghi isolati saranno caratterizzati per le loro capacità di biodegradazione. Il progetto sarà inoltre l’occasione per studiare il tasso di biodegradazione e il percorso attraverso il quale la maggior parte dei polimeri viene biodegradata, e di valutare l’eventuale impatto dei prodotti di biodegradazione a livello ambientale. Sarà inoltre studiata la possibilità di valorizzare i prodotti ottenuti tramite il loro riutilizzo per la produzione di nuovi polimeri e di polimeri ibridi e l’effetto in termini di tasso, resa e percorsi di biodegradazione di pretrattamenti dei polimeri.
Le colture microbiche più promettenti saranno sfruttate nello sviluppo di processi biotecnologici pilota e di strategie di ”bioaugmentation” per stimolare la biodegradazione di plastiche presenti in ambienti marini, in impianti di compostaggio o di digestione anerobica dei rifiuti, interventi che saranno valutati anche dal punto di vista della sostenibilità economica ed ambientale e applicati a una strategia di riduzione dell’inquinamento nel Mar Egeo.
Il progetto si avvarrà dell’aiuto di un Advisory Board, con funzioni di consulenza, che comprende una ventina di aziende e istituzioni europee e cinesi, tra le quali il ministero dello Sviluppo Economico, l’italiana Novamont, Versalis-Eni, il Consorzio Italiano Compostatori, la piattaforma Suschem Italy e l’European Polymer Federation. (Fonte CertineWs)