supporto di un’indagine di mercato che aveva rilevato presso gli internauti l’esigenza di una maggiore attendibilità delle notizie ricavate dalla Rete – aveva pensato ad un bollino digitale di qualità da apporre alle news o ad una soluzione analoga che ne dimostrasse l’autorevolezza. A quella “made in Italy”, fa ora eco una proposta nata negli States, dall’Internet Content Syndication Council (che dietro un nome istituzionale cela un’associazione di cui fanno parte agenzie di stampa, ma anche aziende come Google, Intel, Procter & Gamble). In un documento in circolazione da alcune settimane, l’ICSC parla con preoccupazione di quelle realtà che diffondono via Internet un’enorme quantità di informazioni prodotte a basso costo.Un fenomeno in crescita, che i membri dell’ICSC ritengono pericoloso per la qualità dei contenuti, perché svaluterebbe l’utilità della Rete per gli utenti e per gli inserzionisti che hanno diritto ad un ambiente adeguato in cui far inserire i propri messaggi pubblicitari. Per contrastare questa minaccia l’ICSC ritiene sia giunto il momento di avviare una discussione per trovare la migliore soluzione per preservare gli standard di qualità dei contenuti informativi. Tuttavia, nessuno ad oggi appare in grado di affrontare seriamente e concretamente l’argomento. Quali esigenze dovrebbero essere soddisfatte dall’apposizione di un bollino di qualità alle news pubblicate online? Una prima risposta dovrebbe andare nella direzione degli utenti. Ma l’attività di un’entità commerciale come l’ICSC, può al massimo concretizzarsi nel suggerire regole e linee guida da seguire. Non essendo un ente certificatore non può assumersi un ruolo di Authority e, pertanto, in caso di violazioni di tali disposizioni non potrebbe neppure far scattare provvedimenti sanzionatori e far valere il proprio operato, vanificando la propria stessa natura. In definitiva, i presupposti esposti, non sembrano esaustivi, perché fanno dipendere la qualità di una notizia solo da un attributo di autorevolezza conferito al suo autore e non dalla garanzia che egli, nel redigerla, abbia realmente seguito con professionalità un adeguato metodo senza trascurarne i debiti elementi come un’accurata attività di filtro e verifica delle fonti, un’oggettiva illustrazione di fatti, luoghi e protagonisti, nonché un utilizzo corretto della lingua italiana. (Fonte CertineWs)