Procedere ad una nuova perimetrazione del sito inquinato di interesse nazionale di Brindiasi per svincolare dalla competenza nazionale le aree che non presentano rilevanti livelli di inquinamento e consentire così un recupero più veloce di tutte quelle zone agricole o interessati da insediamenti industriali per ridestinarle al loro legittimo uso. Questa la richiesta avanzata dalle componenti istituzionali e sociali del territorio di Brindisi che su sollecitazione del consigliere regionale Giovanni Brigante sono state convocate ieri mattina in audizione dal presidente Donato Pentassuglia in V commissione consiliare.Presenti all’incontro il Commissario straordinario della provincia di Brindisi, il sindaco del capoluogo e il presidente di Confindustria Brindisi che hanno chiesto alla Regione, in base alle recenti disposizioni nazionali, di presentare al Ministero dell’Ambiente, l’istanza per poter procedere alla ridefinizione dei confini delle aree ad elevato rischio ambientale. Un problema a cui si collegano due ulteriori questioni: da una parte la necessità di una ricognizione e dello sblocco da parte del Governo nazionale delle risorse destinate alle attività di bonifica, dall’altra – come denunciato da Confindustria – l’ingente perdita di investimenti, sia per la complessità delle procedure autorizzative, che per le “gabelle” a carico delle imprese interessate ad insediarsi in quelle aree. Da qui la richiesta di riscrivere l’accordo di programma per definire condizioni più favorevoli per l’insediamento di nuove realtà produttive.
CertineWs/MGD