A Carnevale ogni scherzo vale? Sì, ma non per la sicurezza

I consigli dell’UNI per far divertire i bambini senza correre rischi

In tempi di crisi, si sa, bisogna far quadrare i conti, ma non a spese della sicurezza. E il Carnevale, con il suo carico festoso di maschere, trucchi e giocattoli – come ci racconta la cronaca di questi giorni – può diventare una festa “a rischio di incidenti”, in particolare tra i bambini.
Anche quest’anno però l’UNI – Ente Nazionale Italiano di Unificazione – consiglia di fare attenzione e, attraverso l’elaborazione delle norme tecniche UNI EN 71 e UNI EN 15947, definisce le regole per un carnevale senza rischi e suggerisce alcune precauzioni da adottare prima di acquistare vestiti o “fuochi” da usare durante i festeggiamenti. Le norme identificano i rischi che si possono incontrare e propongono le misure adatte a prevenirli.
Uno dei principali pericoli dei costumi di carnevale, ad esempio, è quello del soffocamento. Per quanto riguarda le maschere e i caschi che coprono completamente la testa e che sono di materiale impermeabile occorre fare attenzione che abbiano un’apertura di almeno 1 cm x 13 cm, oppure due fori di superficie equivalente (cioè con un diametro di circa 3 cm) distanti l’uno dall’altro almeno 15 cm.
Per quanto riguarda il rischio di danneggiamento degli occhi, le maschere non devono avere bordi taglienti, punte acuminate, parti libere. Nelle maschere realizzate secondo la norma UNI EN 71, queste caratteristiche devono permanere anche dopo che la maschera stessa sia stata sottoposta alle prove di torsione, trazione, resistenza alla caduta, resistenza all’urto, compressione. Per evitare che venga fatto un uso improprio da parte dei bambini di quelle maschere che simulano strumenti di protezione come i caschi da moto, elmi dei vigili del fuoco ed elmetti da lavoro, deve essere chiaramente riportata (anche sull’imballaggio) l’avvertenza: “Attenzione! Questo è un giocattolo. Non fornisce protezione”. Un altro rischio dei costumi di carnevale, delle parrucche, delle barbe e dei baffi finti è quello dell’infiammabilità. Le norme UNI vietano l’uso di materiali fortemente infiammabili. Per garantire il necessario livello di sicurezza per gli oggetti rivestiti di pelo, capelli, nastri o fili che vengono a contatto diretto con la persona, per le maschere, e per mantelli, cappucci e costumi da maschera, vengono eseguite prove di resistenza alla fiamma in funzione delle caratteristiche dei diversi prodotti.

Per quanto riguarda i fuochi d’artificio UNI consiglia di comprare gli artifizi pirotecnici da divertimento solo in negozi autorizzati, di scegliere sempre prodotti in confezioni sigillate, che riportino l’etichetta con le istruzioni per la sicurezza nel maneggio e nell’uso e i dati del produttore o dell’importatore.
Secondo le norme della serie UNI EN 15947, i fuochi d’artificio da divertimento sono sicuri se:
• non possono accendersi accidentalmente per frizione o sfregamento, o per urto;
• la quantità di materie attive è conforme ai parametri previsti per quel tipo di prodotto;
• l’effetto pirotecnico è ritardato del valore temporale previsto per quel tipo di artifizio;
• le eventuali fiamme si autoestinguono;
• gli effetti sono contenuti entro i limiti previsti per quel prodotto

Infine alcuni consigli pratici per festeggiare in sicurezza:

-usare solo giochi pirotecnici da divertimento consentiti (già riconosciuti dal Ministero dell’Interno o marcati CE da un organismo notificato, previsto dalla Direttiva 2007/23/CE)
– acquistare gli artifizi solo nei punti vendita autorizzati
– leggere attentamente e rispettare le istruzioni di utilizzo riportate sull’etichetta, in particolare la distanza di sicurezza indicata
– in caso di mancato funzionamento non tentare di riaccendere l’artifizio e/o di raccoglierlo
– allontanarsi immediatamente dopo aver accesa la miccia
– accendere la miccia allungando il braccio, tenendo lontano il busto e in particolare il viso
– non puntare mai contro persone
– allontanarsi da possibili fonti di calore e/o fiamme libere di qualsiasi tipo.

L’UNI

L’Ente Nazionale Italiano di Unificazione è un’associazione privata senza scopo di lucro, i cui soci, circa 6.500, sono imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientifici e scolastici, realtà della Pubblica Amministrazione. Svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico.
Il ruolo dell’UNI, quale Organismo nazionale italiano di normazione, è stato riconosciuto dalla Direttiva Europea 83/189/CEE del marzo 1983, recepita dal Governo Italiano con la Legge n. 317 del 21 giugno 1986. L’UNI partecipa, in rappresentanza dell’Italia, all’attività normativa degli organismi sovranazionali di normazione: ISO (International Organization for Standardization) e CEN (Comité Européen de Normalisation). L’UNI è stato costituito nel 1921 a fronte dell’esigenza dell’industria meccanica di unificare le tipologie produttive, facilitare l’intercambiabilità dei pezzi, ecc… e da allora accompagna e sostiene lo sviluppo del Sistema Paese migliorandone l’efficienza e l’efficacia.

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