Lo conferma l’aggiornamento periodico realizzato da Ervet, su base semestrale, che individua anche come settori in forte ascesa quelli dei servizi pubblici e della produzione di energia, gas e acqua. ?
“Si tratta di un trend virtuoso – commenta l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda – che testimonia il radicarsi sul territorio regionale di una diffusa cultura della sostenibilità ambientale e di una crescente attenzione all’impatto che processi e sistemi produttivi hanno sull’ambiente e sulla vita dei cittadini. La Regione sostiene questo impegno. Nelle prossime settimane uscirà un bando che stanzia 500 mila euro per l’ulteriore diffusione della registrazione Emas nei Comuni, nelle Province e nella pubblica amministrazione del territorio emiliano-romagnolo”.
Sono 185 (il 17% del totale nazionale) nel 2010 le organizzazioni che si sono dotate in Emilia-Romagna del marchio europeo Emas che sancisce la qualità ambientale di aziende ed enti pubblici, un numero in leggera flessione rispetto al 2009 (erano 187), ma che comunque pone l’Emilia-Romagna al primo posto in Italia.
In ulteriore aumento del 16% rispetto al 2009 sono invece le certificazioni Iso 14001 che attestano l’impegno nel minimizzare l’impatto ambientale di processi, prodotti e servizi: 1.327 contro le 1.139 dell’anno precedente. Un dato che rappresenta l’11% del totale nazionale e che colloca l’Emilia-Romagna al secondo posto dopo la Lombardia.
I comparti più interessati alle certificazioni ambientali sono: per Emas l’agro-alimentare con 79 imprese certificate e un contributo pari al 43% del totale; seguito dai servizi (43 imprese), in particolare quelli riguardanti le attività di recupero e riciclo dei rifiuti (+5%). La certificazione ISO 14001 in regione è richiesta invece soprattutto da aziende del comparto metalmeccanico (con 262 certificati); dei servizi pubblici (197 certificati) e della produzione di energia, gas e acqua (183 certificati).
L’Emilia-Romagna si conferma ai primo posti anche per le certificazioni di prodotto, che garantiscono che un prodotto o servizio abbiano un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita. Sono complessivamente 28 le imprese detentrici di 32 licenze Ecolabel (seconda in Italia dopo il Trentino Alto-Adige), mentre sono 12 i produttori con 18 etichette ecologiche EPD, la Dichiarazione ambientale di prodotto (1° posto su scala nazionale). Trenta infine le aziende con prodotti certificati PEFC, che attesta la qualità ecologica dei prodotti legnosi (4° posto). (Fonte CertineWs)