A renderlo noto è la Federalimentare nel presentare oggi la 16/ma edizione di Cibus, la fiera del food ‘dalle aziende per le aziendè, di scena a Parma, dal 7 al 10 maggio prossimi, che punterà anche quest’anno sulla internazionalizzazione. «Il nostro sistema dell’ industria alimentare è fatto da 6.500 aziende, la maggior parte piccole imprese. È un sistema ricco e variegato ma che ha difficoltà nell’affermarsi compiutamente all’estero – ha detto Daniele Rossi, direttore generale di Fedealimentare, partner di Cibus – per questo fiere come Cibus sono fondamentali per l’internazionalizzazione». Cibus 2012 triplica le presenze dei buyer stranieri: 2.300 espositori, 60mila visitatori professionali nella scorsa edizione. Il goodwill per il modo di vivere (e mangiare) italiano cresce a ritmi vertiginosi in tutto il mondo e, sorprendentemente, anche nei paesi Bric: «Il booking effettuato dai buyer per Cibus 2012 ha già raggiunto numeriche triple rispetto al 2010 anticipando la presenza di tutte le insegne leader nei Paesi emergenti (dalla cinese A-Best Supermarket al Gruppo Russo X5). Si registra anche un incremento del 30% nelle prenotazioni da parte di mercati storici di sbocco (Usa, Germania, Gb)» ha detto Elda Ghiretti, brand manager di Cibus. Parte del crescente interesse è dovuto anche all’alleanza con la fiera alimentare Anuga, ovvero la fiera Koln Messe, che ha condiviso con Fiere di Parma un progetto strategico di sviluppo volto a fare di Parma e Colonia gli appuntamenti di riferimento per la business community mondiale del Food. Tra gli appuntamenti di quest’anno, lo ‘Sportello Indià per sviluppare le opportunità di ingresso in un mercato difficile ma estremamente promettente e il premio ‘International Cibus Award’ per i retailer che meglio avranno realizzato gli assortimenti più efficaci per offrire le eccellenze del Made in Italy alimentare. (Fonte CertineWs)