L’obiettivo e’ quello di diffondere la pratica dell’autocostruzione, seguendo la scia di una grossa realta’ austriaca, la ‘Aee’, cooperativa di autocostruzione che ha piu’ di 20 anni e attraverso cui sono stati installati circa 1/10 di tutti i pannelli solari austriaci. Quindi, seguire l’esempio del Nord Europa nel fare ‘rete’ nello sviluppo delle energie rinnovabili. “Organizziamo corsi e mettiamo a disposizione del materiale per l’autocostruzione, riservato ai soci, e poi una rete di tecnici e impiantisti che possono aiutare l’autocostruttore nelle diverse fasi del processo. La nostra idea -aggiunge la Vice Presidente Daniela Re – e’ che la ‘rete’ faccia forza, e che si possa costruire un’alternativa ai normali canali commerciali e di businness, certo, ‘tirandosi’ su le maniche”. Attualmente, la sede operativa della ‘Rete’, che e’ composta da 50 soci di cui 15 ‘operativi’, e’ a Parma ma ci sono ‘nodi’ locali a Torino, Lodi, Novara, Verbania, Imperia, Pisa e Lucca, Roma, Cagliari e in Molise. ‘Rete’ che ha prodotto finora 49 corsi realizzativi solari, 100 corsi dimostrativi e 16 interventi nelle scuole (medie e superiori). Senza dimenticare le 14 ‘dimostrazioni’ realizzate in altrettante piazze italiane, con la realizzazione impianti dimostrativi a cura dei docenti, con la gente che si limita ad assistere all’autocostruzione. Tra un corso dimostrativo e uno realizzativo la differenza sta nella partecipazione ‘attiva’ dei corsisti. Il corso realizzativo prevede piu’ o meno la stessa parte teorica del corso dimostrativo, ma l’impianto dovra’ essere costruito dai corsisti, montato in opera a cura dei docenti, collegato alle tubazioni, alla pompa e alla centralina (se presenti) e al serbatoio. L’impianto viene quindi collaudato e sigillato, riempito e messo in funzione (per entrare a regime il fluido deve circolare 1-2 giorni). Poi, un’altra parte del corso riguarda l’installazione del serbatoio e il suo collegamento con la rete di distribuzione dell’acqua, poi bisogna anche montare tutti i componenti di un circuito idraulico e solare (valvole, sfiati, vasi di espansione, termometri, manometri). Una pratica, quella dell’autocostruzione, che permette di risparmiare cifre considerevoli rispetto all’acquisto di un impianto ‘chiavi in mano’. Si arriva a risparmiare circa il 30-50% a seconda dei casi, si risparmia sulla manodopera, che e’ rappresentata dall’autocostruttore e dai suoi amici. Poi dipende dal tipo di impianto, dai componenti e dalle dimensioni: uno a circolazione forzata da 4 metri quadri e 300 litri di serbatoio costa circa 2.400 euro (senza le spese di trasporto) e uno a ‘circolazione naturale’ da 4 metri quadri e 300 litri costa circa 1.900 euro. I partecipanti agli eventi della ‘Rete’ sono persone che hanno la passione del ‘fai da te’, un interesse per il solare e un po’ di tempo, ma anche studenti di architettura e ingegneria che vogliono approfondire la materia, idraulici che vogliono formarsi nel solare ed ecologisti e amanti delle energie rinnovabili che vogliono applicare ‘praticamente’ le loro convinzioni, e quindi vogliono realizzarsi i pannelli solari. Quindi, per chi vuole misurarsi con ‘il fai date’ della ‘green economy’, l’attivita’ della ‘Rete’ (www.autocostruzionesolare.it) continua anche nei prossimi mesi con diversi appuntamenti. (Fonte Adnkronos/Labitalia)