Secondo l’ispezione c’erano diversi tipi di pasta – di semola di grano duro, all’uovo e biologica – tenuti in capannoni non registrati all’Ausl e con gravi carenze strutturali. Addirittura sembra che il cibo per animali fosse tenuto vicino a quello destinato alle famiglie. Non è stato trovato cibo avariato ma le condizioni sono state definite dai Nas «non adatte». Al momento, la Corticella non intende rilasciare dichiarazioni.
Ma cosa ne pensano i certificatori? Com’è possibile che un’attività simile fosse certificata? (Fonte Corriere di Bologna)