A Milano nasce un giardino per talenti. Spazi da condividere per scambiarsi info e competenze in un momento non proprio favorevole alla nascita di nuove imprese.
Negli ultimi tempi il coworking (nato a San Francisco nel 1999 da una intuizione dell’informatico e inventore di giochi Bernie De Koven) è diventato un fenomeno globale: nel meeting internazionale del settore, svoltosi a Parigi, si è parlato di più di 2500 centri nel mondo.
A Milano, la maggior parte degli spazi si trova al nord (50). Segue il centro (20) e il sud (sotto i 10).
A Milano, in via Merano, il Talent Garden rappresenta una vera esperienza innovativa “un villaggio che coinvolge i suoi “abitanti” in eventi e incontri di formazione tra freelance, incubatori, startup, aperti 24h su 24. E’ finita l’epoca di aziende chiuse tra le quattro mura di un ufficio. Oggi servono luoghi in cui confrontarsi,ricevere input, costruire un network di relazioni utili nel business e nella vita. Un ambiente accogliente in cui è piacevole restare anche oltre l’orario di ufficio”. Così racconta Donatella Cambosu, tra i fondatori dello spazio. Nei circa 3mila mq del Talent Garden ci sono 134 abitanti, di cui il 30% sono donne. Sono 15 le startup ufficiali, 3 internazionali.
Il Talent Garden di Milano è parte di una vasta organizzazione che ha sedi a Torino, Bergamo, Brescia Pisa e Padova. Le tariffe variano da 250 euro mensili, per un contratto di almeno un anno a 300 euro, per accordi di sei mesi. Tra gli strumenti messi a disposizione dai coworker, connessione internet wi-fi/cavo. scrivania, area relax, cucina, sala riunioni. Previste anche borse di studio.
E a Roma? “Le startup possono barattare competenze oppure trovare esperti a un prezzo accessibile rispetto a quello del mercato”. Lo spiega Luigi Capello, fondatore dell’incubatore Enlabs.(www.enlabs.it).
“Il coworking è un sistema che fa stare bene tutti. I nostri coworker possono farsi notare, partecipare alle nostre call, in cui offriamo finanziamento e tutoraggio per un valore di 30 mila euro. Oppure avere la possibilità di incontrare gli investitori che frequentano abitualmente il nostro spazio”.
Ad aprile, in un’ala della stazione Termini è stata inaugurata la ‘Luiss Enlabs‘ con la collaborazione dell’Università Guido Carli: uno spazio di coworking di 1500 mq con 120 postazioni di lavoro. Da Luiss Enlabs uno spazio di coworking ha un costo mensile variabile: 300 euro a postazione, ridotto all’aumentare del numero di persone, per esempio 800 euro per 4 persone.
Infine a Napoli, a San Biagio dei Librai, nasce il coworking del Riotstudio. I fondatori sono tre giovani ragazzi con l’esigenza di ottenere uno spazio di lavoro comune per la loro società di produzione video. Il valore aggiunto del Riot sono le attività culturali all’interno della struttura.”Oggi la cultura non è solo una cosa che va rispolverata, con gettiti inutili e ciechi di denaro, ma è politica, economia e pensiero, in grado di generare idee. Investire nel business significa “dedicare anima e corpo alla propria identità, attendere che le persone giuste ti scelgano per quello che fai e capire che la vera forza di un progetto sta nelle persone che lo animano” Per Info riotstudio.it/coworking.html
di Maria Grazia d’Errico