Deloitte lancia il nuovo indice per misurare il benessere dei dipendenti e migliorare le performance aziendali

«Analizzando alcuni fenomeni sociali che interessano soprattutto le nuove generazioni, abbiamo pensato che fosse necessario allargare l’analisi delle determinanti del benessere lavorativo al di fuori di confini tradizionali e includere fattori intangibili finora considerati solo in parte, come la fruizione di cultura, il contatto con la natura, il senso di sicurezza e altri». Così Marco Vulpiani, Life Sciences Sector Leader di Deloitte, spiega la nascita dell’Individual Well Being Index, l’indice di misurazione del benessere sul lavoro creato da Deloitte. «Con l’obiettivo di ottenere indicazioni oggettive, ovvero non distorte da paradigmi predefiniti, abbiamo deciso di effettuare un’analisi quantitativa partendo dall’universo di tutte le possibili determinanti dello stato di soddisfazione della vita indicate nel rapporto BES di Istat», prosegue Vulpiani. «Grazie a questo vasto ed eterogeno numero di indicatori – ambientali, sociali, economici – abbiamo sviluppato un modello in grado di misurare il livello di benessere delle persone in generale e nel loro luogo di lavoro, in funzione delle determinanti individuate. Un tema già molto sentito dalle aziende più all’avanguardia e che ha ulteriormente preso piede con il grande “esperimento di massa” del lockdown, periodo nel quale l’adozione forzata dello smartworking ha riportato l’attenzione del dibattito pubblico sulla correlazione tra benessere e produttività».

Il lavoro, recentemente pubblicato dalla rivista scientifica Journal of Governance and Regulation (presente nel ranking Anvur), pone le basi teoriche per una misura quantitativa di uno stato intangibile, quale il benessere, e soprattutto mira ad individuare quali sono le leve su cui agire per migliorare lo stato di benessere dell’individuo. Sviluppato, dunque, sulla base di un modello che evidenzia le principali determinanti del benessere, ma anche capace di simulare l’impatto delle azioni che variano lo stato di benessere dei lavoratori, l’Individual Well Being Index è un nuovo strumento che integrerà i servizi di Deloitte già offerti in ambito risorse umane. Studiato per incrementare l’efficacia dei sistemi di gestione dello stato di benessere dei dipendenti, il modello consente di individuare anche i fattori intangibili che concorrono al benessere dei dipendenti. In questo modo è possibile identificare tutte le leve su cui agire e misurare l’elasticità del benessere con ciascuna variabile determinante. Una misurazione oggettiva che permetterà di ottimizzare le risorse disponibili, favorendo la focalizzazione degli investimenti sulle variabili più significative in termini di impatto.

Un obiettivo garantito anche dalla possibilità di adattamento del modello alla specifica realtà oggetto di analisi. È evidente, infatti, come le priorità e la sensibilità dello stato di benessere di una popolazione aziendale rispetto alle diverse determinanti dipende molto dallo specifico ambiente lavorativo e dalla specifica attività svolta. Ad esempio, le determinanti di benessere per un dipendente di un impianto chimico possono essere molto diverse da quelle di un dipendente di un call center. «Qualunque sia la realtà aziendale a cui è applicato», spiega Vulpiani, «i benefici dell’Inwi sono quelli riconducibili ad un miglioramento dello stato di benessere dei dipendenti. E se lo stato di benessere dei dipendenti aumenta, di conseguenza verranno l’incremento della produttività, la crescita del senso di appartenenza all’azienda, la riduzione del turnover. Tutti elementi che dovrebbero migliorare le performance aziendali».

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