L’errore umano del mancato stop al semaforo, come sembra accertato dalle prime ricostruzioni, ha portato il locomotore fuori dal binario senza nessuna possibilità di fermare prima la corsa: perché non è scattato nessun dispositivo automatico di controllo? Anche se il treno rimane il mezzo più sicuro per viaggiare (gli incidenti domestici ogni anno fanno molti più morti) è opportuna qualche risposta sugli standard di sicurezza per garantire meglio viaggiatori e cittadini. A Milano ci sono 75 chilometri di binari che attraversano la città: è giusto mettere chi abita lungo le linee ferroviarie nelle condizioni di non correre rischi evitabili. Errori umani e meccanismi causali, mai fatalità, sono all’origine di incidenti e deragliamenti e la tecnologia, a volte, può aiutare a limitare i danni con sistemi automatici d’emergenza. Forse il treno precipitato a Milano era troppo vecchio per queste applicazioni, ma è lecito esigerle al più presto, visto che gli investimenti per la sicurezza vengono dal denaro dei contribuenti. Le Ferrovie stanno facendo uno sforzo per avvicinare il servizio al cittadino, ma molto resta da fare.