Siamo al terzo mese e non posso non soffermarmi ad analizzare quelle che sono le domande ricorrenti che stanno arrivando in redazione. Su tutte l’inflazione di marchi e bollini che ormai si trovano ovunque. Ma sono veramente necessari e suffi cienti per darci fi ducia? Non c’è trasmissione, talk show o tg che oggi non parli di pubblicità ingannevole e di messaggi promozionali subliminali ed occulti. Perché mai sono “finiti sotto i riflettori” marchi, bollini e certificazioni? Non sono essi stessi l’avvallo, la certifi cazione indipendente di questi possibili messaggi fuorvianti per l’utente, il consumatore o l’utilizzatore di un bene anche di consumo e/o di un servizio? Intendiamoci, etichettature previste per legge piuttosto che marcature cogenti sono indispensabili e nascono dall’esigenza del legislatore di fornire garanzia a tutti noi per la sicurezza (anche alimentare) e l’adeguatezza all’uso di prodotti o beni di consumo o, piuttosto, per mere esigenze di protezionismo, si pensi alla difesa del made in Italy. Ma tutto il resto? Tutto volontario! Rilasciati spesso da sedicenti organismi di terza parte (rispetto a chi o a cosa non è dato a sapersi) nati da un giorno all’altro e, essendo ora di moda, spesso fi nanziati anche con soldi pubblici. Ma chi regolamenta l’uso e l’abuso di tutto questo? Ad oggi sembra nessuno, anche se gli strumenti legislativi e di controllo ci sarebbero. Il perché è presto detto: non c’è…PER CONTINUARE A LEGGERE L’EDITORIALE SINO ALLA FINE, REGISTRATI E SCARICA GRATIS IL MAGAZINE DI NOVEMBRE. BUONA LETTURA!