Il dibattito sulla modifica della legge istitutiva del Parco del delta del Po che dovrebbe consentire il riavvio della centrale con diverso combustibile è rimasto oggi inchiodato sugli emendamenti presentati dai consiglieri di Sinistra Veneta e da Italia dei Valori volti a introdurre nella legge precise garanzie sull’abbattimento delle emissioni inquinanti, sull’impatto ambientale e sull’adozione delle migliori tecnologie per la combustione e la cattura dei fumi. Pietrangelo Pettenò, Antonino Pipitone, Gennaro Marotta e Gustavo Franchetto, oltre a produrre dati tecnici sulla nocività e la scarsa convenienza del carbone, hanno inoltre continuato a stigmatizzare l’assenza del governatore Luca Zaia, primo ispiratore del progetto di legge della Giunta e paladino di un iter veloce del provvedimento. Il confronto ha raggiunto momenti di forte tensione e nervosismo tra gli autori degli emendamenti e gli esponenti della maggioranza.
A dare una svolta al dibattito è stato il capogruppo del Pdl Dario Bond, il quale ha osservato che «per sbloccare la situazione e giungere ad una conclusione sul testo di legge sono necessari due chiarimenti preliminari sulla questione della centrale di Porto Tolle: uno a livello tecnico-scientifico e giuridico e uno a livello politico». «Quest’ultimo – ha precisato Bond – non può che essere dato dal presidente Zaia che martedì prossimo ha il dovere di presentarsi in aula per chiarire il proprio pensiero sulla questione». «La richiesta di presenza del presidente Zaia risponde solo una ritualità simbolica – ha replicato Diego Bottacin di Verso Nord – perchè non aggiungerà nulla a quanto ogni consigliere sa o non sa sul progetto della centrale a carbone e non influirà sulle posizioni che abbiamo già assunto». Con la promessa dell’intervento diretto in aula del presidente Zaia e l’immediata convocazione di un gruppo di tecnici regionali per illustrare ai consiglieri i dettagli tecnici, economici, scientifici, ambientali e giuridici del progetto di riconversione il presidente di turno dell’assemblea, Matteo Toscani, ha chiuso i lavori aggiornandoli a martedì 26, alle ore 14.30. Il consiglio regionale è già stato convocato anche mercoledì 27 e giovedì 28. (fonte CertineWs)