Ad affermarlo, a margine della relazione del presidente dell’Authority, è il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. Per affrontare questa sfida, continua Romani, servono tre cose: «un sistema di regole chiaro e definito che, da qui ai prossimi vent’anni, dia certezze a imprese e cittadini, favorendo la concorrenza, la crescita equilibrata delle fonti verdi, i diritti dei consumatori; impianti e infrastrutture strategiche, di cui non possiamo più fare a meno. Proprio per questo, ad esempio, nella manovra abbiamo inserito una norma che rende possibile la conversione della centrale di Porto Tolle, dove è previsto un investimento importante e una tecnologia innovativa; ricerca industriale e sviluppo». L’Italia, infatti, sottolinea Romani, «deve tornare all’avanguardia nella realizzazione di nuove tecnologie sul fronte delle rinnovabili, dell’efficienza energetica, del carbone pulito». Su questi tre punti, aggiunge Romani, il ministero sta lavorando da mesi con determinazione e impegno, insieme all’Autorità e ai principali operatori del settore. «Il prossimo autunno presenteremo infatti la nuova strategia energetica nazionale, che diventerà lo strumento principale per disegnare il futuro energetico del Paese» conclude. (fonte CertineWs)