In un Paese, a volte difficile, come il continente africano, ci si può tutelare facendo qualcosa per il territorio in cui si opera. Descalzi ha lavorato all’inizio della sua carriera nei giacimenti africani di Eni e anche se e’ entusiasta quando si parla di Iraq e Venezuela, i progetti piu’ importanti per la societa’ restano in Africa. Costruire una centrale elettrica laggiù è finanziariamente assai rischioso, ma è importante dal punto di vista sociale, secondo Descalzi. La societa’ produce piu’ della meta’ dei suoi 1,8 milioni di barili al giorno di petrolio in Africa e ha raddoppiato la produzione dal 1998. Mentre i Paesi nordafricani, come la Libia, rappresentano aree importanti in cui Eni opera da tanti anni, le regioni occidentali sono molto promettenti. Congo, Gabon, Angola e Ghana sono tutti Paesi in cui Eni vuole crescere, spiega il numero due del gruppo. Insomma per il continente africano, il Cane a sei zampe raccoglie e rilancia l’eredita’ lasciata dal fondatore Enrico Mattei. (Fonte CertineWs)