Nella lettera si sostanziava che la situazione dei No-Bo in difficoltà ed in ritardo non crea “quelle condizioni necessarie per lo sviluppo sostenibile ed il rispetto dei requisiti minimi per la sicurezza della produzione EU”. Questi ultimi sono invece sostenuti e generati da sani rapporti di consulenza che evidentemente – purtroppo – fanno più fatica a decollare se i No-Bo non rispondono in tempi utili. Si perde il treno insomma e il sorpasso è a solo vantaggio della concorrenza sleale e di uno status insoddisfacente del prodotto europeo Made in Italy. Mi è stato risposto dal responsabile per le relazioni industriali della commissione EU per le direttive europee di informare le Autorità competenti Italiane e così farò allorquando queste situazioni dovessero ulteriormente ripetersi o presentarsi, utilizzando in particolare alcuni precisi collegamenti personali con il Ministero dello Sviluppo Economico e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.