Sono quattro – ha spiegato all’Ansa il segretario generale della Fondazione, Mauro Rosati – gli obiettivi che si prefigge la certificazione: vanno dalla comunicazione trasparente verso il consumatore alla cura e all’attenzione nei confronti del cliente, dal resoconto annuale dell’azienda sulle iniziative prese e sull’utilizzo dei prodotti di qualità alla loro valorizzazione, promozione e consumo, mettendo al bando gli alimenti «simil» Dop e Igp. L’attestato di conformità ai principali elementi che costituiscono lo ‘Schema Certificazione Qualività viene rilasciato da un organismo di controllo di parte terza – il CSQA – che «predispone il piano dei controlli, effettua le verifiche ispettive sul richiedente, sui ristoranti e sulla filiera a monte». (Fonte CertineWs)