ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Gli indagati avrebbero usato fustelle contraffatte applicate sui moduli per ottenere dall’A.S.P. di Palermo il rimborso per articoli sanitari mai effettivamente distribuiti agli ignari assistiti. Le indagini che hanno portato all’operazione, denominata “Vitamorbida”, iniziarono due anni fa, quando fu portato alla luce il raggiro commesso da alcuni titolari di farmacie e di sanitarie, nonchè di rappresentanti di articoli sanitari, che finirono in manette. In due anni i militari hanno passato in rassegna oltre 50 mila autorizzazioni, tremila delle quali risultate alterate da 12mila fustelle contraffatte. Secondo i magistrati, il raggiro avrebbe fruttato all’organizzazione circa duecentomila euro al mese.(Fonte CertineWs)